Ci affacciamo in un presente in cui il mondo degli eventi sta subendo importanti mutamenti. Dopo una (maledettamente lunga) parentesi di lockdown, il settore non solo si è ripreso con numeri da pre-pandemia, ma si è dimostrato flessibile, creativo e attento alle dinamiche contemporanee che vogliono nuove dinamiche, nuove soluzioni, nuovi ritmi.
Parte di questi mutamenti riguardano anche gli allestitori, ovvero coloro che pensano, progettano e realizzano accuratamente stand e spazi per gli espositori, affinché la loro presenza sia un successo e li porti a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Dopo la scorsa intervista, ecco che oggi abbiamo raggiunto Fabio Massa, Sales Director di Dumas, azienda di allestimenti fieristici che dal 1981 porta avanti un business che ha girato intorno al mondo, che ha visto l’industria degli eventi crescere, modificarsi, aggiornarsi, rimanendo sempre al passo.
Facciamoci raccontare un po’ più approfonditamente questo mestiere, la storia e i suoi successi.
Partiamo dall’inizio. Come nasce Dumas e qual è il suo punto di forza?
Dumas nasce dall’esigenza del mercato. Gli anni 80 hanno significato per l’economia del nostro paese un periodo positivo dopo i cosiddetti anni di piombo. Ottimismo e desiderio di ripresa hanno spinto le aziende ad investire in nuove attività e le fiere hanno rappresentato uno dei tanti aspetti di questo sviluppo della nostra economia.
Dumas Costoli e Paolo Pantaleoni hanno raccolto questa esigenza fondando la società “Dumas Allestimenti”. L’origine e la mission dell’azienda sono espresse chiaramente già dal nome, l’allestire come DNA.
Sono tanti i punti di forza, non è facile individuarne uno soltanto. In estrema sintesi, potremmo dire l’affidabilità, il servizio al cliente, la visione del futuro.
Proprio grazie alla capacità di immaginarsi l’evoluzione dei tempi a venire, Dumas è entrata a far parte nel 2019 di un gruppo di imprese del settore capitanato da Veronafiere SpA. Certa che la sinergia tra realtà complementari rappresenti un vantaggio competitivo, ora operiamo in un team formato da tre aziende storiche: Dumas, Eurotend e Veronafiere Servizi. Queste 3 realtà esprimono le loro specifiche expertise sotto la direzione ed il coordinamento di Veronafiere SpA, uno dei maggiori quartieri fieristici del nostro Paese noto per il suo dinamismo e per la sua presenza internazionale.
Quali sono gli obiettivi e le aspettative dei clienti che si rivolgono a voi?
Abbiamo ragione di pensare siano l’affidabilità, appunto, e la certezza di trovare soluzione e risposte alle proprie esigenze siano esse di tipo estetico, funzionale e innovativo.
Quali sono, in genere, le principali sfide che vi trovate ad affrontare quando organizzate e mettete in pratica un progetto?
Dopo tanti anni di esperienza, possiamo dire di non avere particolari timori. Forse, recentemente l’incognita post-COVID ci ha posto di fronte alla sfida della ripresa, timore ora ampiamente superato.
Ogni cliente è unico e altrettanto sarà il suo stand. Quali sono le richieste che ricevete più spesso?
Le richieste sono molte e diverse tra loro considerando che i nostri clienti operano nei più svariati settori merceologici, ma ciò che le accomuna è la necessità del servizio.
Domanda un po’ provocatoria e un po’ no: perché lavorare nel settore degli eventi?
Perché riteniamo sia un settore estremamente creativo, in continua evoluzione ed assolutamente stimolante, indispensabile per coloro i quali vogliano dare visibilità alla propria realtà. Inoltre, lo stop alle manifestazioni imposto dal COVID, ha messo di contro in evidenza quanto le relazioni interpersonali siano importanti anche nel mondo del business. Superato la fase di fermo, le fiere e gli eventi hanno ritrovato il loro spazio con calendari fittissimi e partecipazione, sia di espositori sia di visitatori, senza pari.
Innovazione digitale: qual è il rapporto che lega il vostro lavoro alle nuove tecnologie, e come prevedete che si evolverà in futuro?
Il presente è già digitale e lo si può apprezzare nella maggioranza dei nostri allestimenti: megaschermi, realtà aumentata, ologrammi, sono ormai parte integrante dei nostri lavori ed il trend è destinato ad aumentare.
Qual è il progetto che ricordate con maggior orgoglio, e perché?
Non è recente, ma è stato direi unico per rilevanza ed il periodo. Nel 2002 per la Ford Italia abbiamo allestito 3600 mq per il Motor Show utilizzando una quantità di km di cavi elettrici che sarebbero stati sufficienti ad illuminare oltre 160 appartamenti! Riporto la notizia in quanto si tratta di 20 anni fa ed allora era stato un evento senza precedenti in Italia tant’è che ne parlarono anche i quotidiani. Ora per noi un allestimento con queste caratteristiche è di “ordinaria amministrazione”, ma all’epoca è stato un vero “Evento”. Questa è Dumas, un’azienda che ha fatto storia e ancora oggi rappresenta un reale punto di riferimento nel settore degli allestimenti.