Gli eventi sono probabilmente uno dei momenti più importanti in cui un soggetto – che si tratti di un’azienda, di un’associazione, di un ente o altro – ha la possibilità di raggiungere obiettivi inarrivabili durante l’anno. Gli eventi sono il culmine di un impegno che può durare anche un anno intero, ed esserci significa valorizzare la propria Brand Awareness, assieme a molti altri benefici.
Oggi, in preparazione dell’edizione 2023 dell’Italian Events Network, abbiamo raggiunto Roberto Bondioli, presidente e AD di Pro.stand, per saperne un po’ di più su questo mestiere profondamente legato alle grandi fiere.
Da quasi 25 anni, PROSTAND è un service provider che realizza eventi a 360° offrendo soluzioni personalizzate per il settore degli allestimenti in campo fieristico, congressuale, degli eventi e delle manifestazioni, in tutto il territorio nazionale e nei principali quartieri fieristici europei. Il loro business li ha portati a realizzare allestimenti in ogni parte d’Italia e del mondo, perciò non potevamo perdere quest’occasione!
Partiamo dall’inizio. Cos’è Prostand e qual è il suo massimo punto di forza?
Da oltre 25 anni Prostand opera nel settore dell’exhibition design, nel campo fieristico e congressuale, mostre, showroom ed eventi. Facciamo parte del gruppo Italian Exhibition Group Spa, primo organizzatore di eventi fieristici in Italia e società con azioni quotate su Euronext Milan. Ci caratterizza una struttura molto flessibile: siamo in grado di allestire stand personalizzati chiavi in mano per le più svariate esigenze espositive fino ad allestire interi padiglioni ed interi eventi in qualità di general contractor. Offriamo un modello di business a 360° per chi organizza fiere, congressi, eventi più in generale, supportando gli organizzatori per tutto ciò che riguarda gli allestimenti, dalle aree hospitality, agli stand modulari e personalizzati, alle tecnologie luci audio video, unitamente ad una serie di servizi complementari.
Quali sono gli obiettivi e le aspettative dei clienti che si rivolgono a voi?
Siamo molto attenti alle aspettative dei nostri clienti; investiamo risorse per effettuare indagini approfondite sui desiderata di centinaia di espositori quindi posso dare una risposta certa a questa domanda. Le principali aspettative si riferiscono alla qualità del servizio prima e durante l’evento e la prontezza nel soddisfare le esigenze dell’ultima ora.
Quali sono le maggiori criticità che vi trovate ad affrontare quando organizzate e mettete in pratica un progetto?
Le maggiori difficoltà sono legate alla contingente congiuntura internazionale post pandemia ed alla guerra Russo-Ucraina. Una criticità emerge nel reperimento di mano d’opera specializzata per i montaggi degli stand poiché, nei vari lock down che si sono susseguiti, le maestranze si sono spostate verso il settore edilizio, incentivato dal bonus “110%”. C’è poi un problema di equilibro di costi per via degli aumenti di alcune materie prime (legno ed alluminio) e il prezzo del carburante che si riflette sui costi di trasporto.
Sedi in Italia e in USA, e clienti worldwide. Quali sono le differenze del lavorare in realtà così distanti e diverse?
Siamo dislocati su due continenti. Prostand ha 4 sedi in Italia: Rimini, Milano, Bologna e Vicenza e serviamo tutta l’Europa; con la società FB International (anch’essa parte del gruppo IEG), con sedi a New York e Las Vegas, serviamo tutti gli USA.
La concezione delle fiere negli Stati Uniti, con alcune accezioni, è abbastanza diversa da quella europea. Di solito negli USA si preferiscono stand modulari più che stand personalizzati; vincono la praticità e la velocità con cui si riescono ad allestire gli stand. Il fenomeno è dovuto anche al fatto che le maestranze, in molti stati, sono obbligatoriamente fornite dalle Unions (i sindacati americani) e ci sono leggi molto stringenti in questo senso. FB ha quindi ideato un tipo di stand modulare chiamato appunto “Veloce”, in grado di esser montato facilmente in pochi minuti e nello stesso tempo elegante e personalizzabile nella grafica delle pareti in tessuto o in altri materiali. In Europa la percentuale degli stand personalizzati è molto più ampia e la mano d’opera deve essere più specializzata. Il fatto di avere una società gemella negli USA è una grande vantaggio per diversi nostri clienti che operano su due continenti.
Senza cambiare interlocutore i clienti possono avvalersi dei nostri servizi affidandosi ad una realtà con creatività Made in Italy all’interno di un network internazionale; siamo in grado di garantire prodotti e servizi su mercati diversi anche con un oceano di mezzo. Abbiamo allestito, solo per fare un esempio, alcuni show room per aziende italiane del settore ceramico sia in USA che in Italia mantenendo lo stesso concept e la stessa qualità producendo in loco i materiali in maniera ecologica ed economicamente sostenibile. Siamo quindi una delle pochissime società a poter offrire questo tipo di servizio intercontinentale.
Qual è il progetto che ricordate con più orgoglio, e perché?
I progetti sono tantissimi. Per rimanere fra quelli recenti e, per quanto riguarda la nostra attività da general contractor, siamo rimasti molto soddisfatti della fiera Vicenza Oro che abbiamo allestito nel mese di settembre: 24.000 mq per 1.000 espositori grazie ad un tipo di stand che ha consentito un’immagine unitaria ed elegante della manifestazione ma altamente personalizzabile dai singoli brand. Per quanto riguarda il progetto di uno stand personalizzato, nella recente fiera di Ecomondo che si è svolta nel quartiere fieristico di Rimini, abbiamo allestito uno stand in un’area esterna e letteralmente sull’acqua. Una bella sfida che abbiamo vinto con un progetto realizzato con pareti verdi verticali, pareti da esterno retro-illuminate, legno naturale e vetro.
Cos’è l’Osservatorio Allestimenti, e come nasce l’idea da cui si sviluppa?
L’idea dell’Osservatorio nasce all’interno della nostra realtà aziendale. Il progetto è scaturito dalla realtà che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi in qualità di allestitori che progettano e realizzano migliaia di allestimenti ogni anno. Il nostro ufficio Ricerca & Sviluppo ha cominciato ad analizzare i trend del settore da diversi punti di vista fino ad accorgersi della necessità di voler sistematizzare ed approfondire i diversi temi e allargare il nostro punto di vista. Come disse John Keating, il professore de L’attimo fuggente, “È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva”.
Da qui l’idea dell’Osservatorio e quindi il desiderio del supporto di professionisti che, nei loro diversi ambiti di lavoro e ricerca, fanno parte ora nel comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio stesso: il Prof Fabrizio Passarini (docente al Dipartimento di Chimica Industriale presso Università di Bologna e direttore di “SAFTE – Scuola di Alta Formazione per la Transizione Ecologica”), l’Architetto Raffella Laezza (responsabile scientifico e docente di Eco Generative Architecture al master “Circular Temporary Architecture” all’Università IUAV di Venezia) ed il Professor Vincenzo Palermo (Dirigente di ricerca del CNR e Direttore dell’Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività di Bologna).
Lo Scopo dell’Osservatorio quindi è quello di esplorare l’universo dell’architettura temporanea declinata su fiere, congressi, convention, mostre ed altri eventi, approfondendo diversi temi: dalle tecniche di costruzione a materiali innovativi, dalla sostenibilità a 360° alla formazione.